Da Campo di Marte a Campo della Pace

Il Manifesto del Vescovo sul Macrico: un documento intriso di dottrina sociale della Chiesa.

Il 29 aprile scorso, nella Cattedrale di Caserta, in occasione della chiusura della fase diocesana del Sinodo dei Vescovi, Pietro Lagnese ha reso pubblico a beneficio non solo della Chiesa diocesana ma dell’intera città, il suo Manifesto, “Da Capo di Marte a Campo della Pace”, sul futuro dell’area Macrico, composto da un’introduzione e da dieci punti programmatici. Il documento si presenta come un piccolo compendio della dottrina sociale della Chiesa, e nello stesso tempo come una sua traduzione pratica calata nel contesto territoriale. Vi troviamo, infatti, alcuni principi etici fondati sui documenti del Magistero. Scopriamo poi le risposte ad alcune domande su come incarnare in opere ciò che appare solo spirituale, ideale, oppure un sogno, come ha voluto definirlo lo stesso Vescovo.

Per la rigenerazione dell’ex Macrico da cosa è mossa la Chiesa di Caserta? Cosa vuole realizzare nell’area? Per che cosa, per chi e come lo vuole fare? Attraverso quali strumenti? Queste sono le domande principali a cui il Manifesto risponde.
Con questo articolo, partendo dal titolo e dall’introduzione, senza pretendere di fare alcuna esegesi del testo, iniziamo un approfondimento del Manifesto. L’intento è di scavare e capire cosa c’è sotto alcune parole chiave del documento, trovare la radice del messaggio che il Vescovo desidera arrivi a tutti i casertani.

Nel titolo, “Da Campo di Marte a Campo della Pace” è presente il passato ed il futuro, ciò che è stata quest’area e quello che dovrà essere. Da campo ispirato al dio della guerra a luogo dove – così testualmente è scritto nell’introduzione al Manifesto – dovrà regnare «pace, giustizia, solidarietà, cura del bene comune».
È certo che l’area diventerà un parco urbano. Sicuramente cambierà nome. Non è dato ancora sapere, però, se si chiamerà “Campo della Pace” così come lascia intendere il titolo del Manifesto. Forse sarà una consultazione popolare o un contest che sancirà la fine del dell’enigmatico acronimo MACRICO.

La Chiesa ha come sua missione quella di annunciare il Vangelo. Il documento vescovile parte proprio da questo principio e citando una frase dell’Esortazione apostolica di Papa Francesco Evangelii gaudium chiarisce che «evangelizzare è rendere presente nel mondo Regno di Dio», pertanto, siccome il “Regno” non è solo celeste ma lo si può trovare anche qui sulla terra, è necessario rimboccarsi le maniche perché ciò avvenga. Come? Lo dice la stessa premessa del Manifesto, riprendendo un’altra frase del Papa: essendo «lievito per una società ispirata al Vangelo che dice la verità e la potenza delle parole di Gesù».
Eccola allora la radice del messaggio del Vescovo che, volendo utilizzare un linguaggio social, possiamo sintetizzare con alcuni hashtag:

#camminosinodale #evangelizzare #Vangelo #esserelievito #RegnodiDio #verità #giustizia #pace

Articolo tratto dal mensile Diocesano il Poliedro