Consiglio Comunale sul tema MaCRiCo

Campo Laudato si’: la Fondazione rende noto il nuovo nome che assumerà l’area rigenerata ed il progetto.

Presso l’aula consiliare di Caserta, il 4 luglio 2023 si è riunito il Consiglio Comunale monotematico con all’ordine del giorno il tema MaCRiCo – petizione popolare presentata dal Comitato Macrico Verde. Alla seduta è stato invitato il Presidente della Fondazione Casa Fratelli Tutti ETS.

Durante la riunione il Presidente del Consiglio comunale ha momentaneamente sospeso la seduta ed ha dato la parola al presidente della Fondazione.

Nell’occasione il Presidente Vella ha reso pubblico il nuovo nome che si intende dare al progetto e all’area rigenerata. Quello che un tempo era il Campo di Marte da oggi si chiamerà Campo Laudato si’.

Pubblichiamo l’intervento integrale letto in aula da Mons. Giovanni Vella.

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Signor Presidente del Consiglio, Sindaco, signori Consiglieri, Assessori,

come Chiesa di Caserta non possiamo limitarci a fare soltanto bei discorsi, a parlare di bene comune, di una nuova economia, per poi rimanere fermi quando si tratta dei nostri beni, ragionando unicamente in termini di mero profitto o di interessi economici. A pochi giorni dall’annuncio durante il Te Deum del 31 dicembre 2021 il Vescovo Pietro Lagnese, in una intervista al quotidiano il Mattino, volle chiarire da dove era partita l’idea di mettere a disposizione della collettività l’area ex Macrico di proprietà della Chiesa di Caserta.  “Dalla consapevolezza – disse il nostro Vescovo – che il Signore mi chiama ad amare questa città e dalla certezza che il Vangelo va annunciato non solo con le parole ma anche con i fatti e che, come afferma il Papa nella Laudato si’, l’amore per la società e l’impegno per il bene comune sono una forma eminente di carità; perciò egli dice che, accanto ai piccoli gesti quotidiani, l’amore sociale deve spingerci a pensare anche a grandi strategie che arrestino efficacemente il degrado ambientale e incoraggino una cultura della cura che impregni tutta la società (cfr. Laudato si’ 231).”

Questo è lo spirito che ha animato tutti coloro che si sono messi al servizio di questo progetto: la Curia casertana, l’Istituto Diocesano Sostentamento Clero, proprietario del bene, la Fondazione Casa Fratelli Tutti a cui è stato affidato il compito di sovrintendere e vigilare sull’intera operazione di rigenerazione urbana che si intende mettere in atto, verificando l’eticità delle scelte fatte.

Nei primi giorni di maggio dello scorso anno, il Vescovo ha voluto che venisse posto alla vostra personale attenzione il Manifesto della Chiesa di Caserta “Da Campo di Marte a Campo della Pace”, il documento a sua firma che ha indicato una chiara direzione di marcia ed una precisa meta da raggiungere per la rigenerazione dell’area Macrico. A nome del Vescovo ringrazio il Consiglio comunale per le parole di apprezzamento al documento espresse durante la seduta del 10 maggio 2022 che abbiamo potuto leggere grazie allo stralcio del verbale di seduta che lei Presidente ha voluto farci pervenire.

Nei cittadini cresce sempre di più la sensibilità ambientale e la necessità di poter beneficiare anche in città di spazi verdi accessibili e attrezzati. Nel febbraio dello scorso anno, con una modifica costituzionale, la tutela dell’ambiente è diventato un principio fondamentale del nostro essere comunità nazionale. Papa Francesco con l’Enciclica Laudato si’ spinge il mondo intero ad avere cura della nostra Casa Comune rifuggendo da ogni tipo di guerra compresa quella portata verso l’ambiente. Per questo motivo vorremmo che il termine Macrico (Magazzino Centrale Ricambi Mezzi Corazzati), diventasse storia del passato e che nel futuro questo luogo fosse da tutti riconosciuto e chiamato come il Campo Laudato si’.

Da oltre 20 anni per la rigenerazione dell’area – che ricordiamo è una proprietà privata anche se urbanisticamente ha di fatto assunto una destinazione d’uso a “parco urbano verde” – si sono spese tante parole e sono state avanzate diverse proposte, studi di fattibilità e progetti preliminari presentati da istituzioni pubbliche, associazioni, università. La realizzabilità di questi progetti prevedeva ovviamente l’acquisto del bene oppure l’acquisizione pubblica mediante esproprio. Tutto, però, è rimasto fermo. Per la proprietà oggi non è sostenibile l’apertura in forma stabile dell’area, anche dei soli spazi verdi. Il risultato è che l’ex Macrico è ancora chiuso precluso per ragioni di sicurezza all’uso pubblico.

Di fronte a questo stallo la Chiesa di Caserta ha voluto assumere l’iniziativa ed a proprie spese, attraverso la costituita Fondazione Casa Fratelli Tutti, ha dato incarico a LabGov.City, start-up non profit della Luiss Guido Carli di effettuare una ricerca ed un’analisi circa l’identità funzionale e strategica dell’area Macrico ed all’architetto Massimo Alvisi di predisporre uno studio di prefattibilità – quindi non un progetto definitivo e neppure preliminare – con un masterplan generale ed un’analisi della fattibilità tecnica e sostenibilità ambientale.

Ai progettisti è stato dato preciso mandato di attenersi ai principi etici e funzionali riportati nel Manifesto “Da Campo di Marte a Campo della Pace” e di rispettare le prescrizioni ed i vincoli esistenti sull’area sotto il profilo urbanistico. In particolare:

  • l’atto di indirizzo di questo Consiglio comunale, votato all’unanimità l’11 aprile 2014 con il quale si stabiliva che per il Macrico “partendo da quanto previsto nel vigente PRG per la zona omogenea F2 VERDE PUBBLICO la destinazione d’uso sia a parco urbano verde, con funzioni di riposo, svago e tempo libero, gioco, attività sportive, ricreative, culturali e sociali, servizi ad esclusiva finalità pubblica”;
 
  • il “Documento strategico” del Piano Urbanistico Comunale (PUC), presentato nel 2017 nel quale il Macrico viene rappresentato come un sistema di “verde di trasformazione strategica”, da riconfigurare e “riutilizzare prevalentemente a verde pubblico attrezzato volto a definire nuove relazioni, fisiche e funzionali, con le altre componenti del sistema insediativo … motore per la crescita non solo economica della città, ma anche e soprattutto, sociale e culturale tramite l’inserimento di funzioni in grado di incrementare la cultura e lo sviluppo”
 
  • i vincoli imposti nel 2008 e nel 2013 dalla Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Campania, tenendo presente quanto riportato nella relazione storica artistica redatta dalla stessa Soprintendenza a corredo del vincolo apposto con Decreto MIBAC n. 436 del 22 dicembre 2008, laddove il Macrico, si auspica, possa diventare “un grande parco urbano nel quale con apposito restauro si andranno a riqualificare spazi ed edifici esistenti, con funzioni di eccellenza e con l’obiettivo di creare un nuovo polo di riferimento per l’arte, la cultura, il turismo e il tempo libero per l’area metropolitana di Caserta e per tutta la Regione Campania.”.
 

Su questa base stanno lavorando i progettisti. Riguardo la questione della qualifica urbanistica dell’area nella categoria F2, confermiamo quanto già detto più volte e ribadito nella lettera di risposta al Comitato Macrico Verde resa pubblica il 27 maggio scorso: “sotto il profilo procedurale oggi non compete al Vescovo e alla proprietà imporre o semplicemente esercitare pressioni su determinate scelte che sono di stretta competenza e prerogativa dell’Amministrazione comunale. Come Diocesi, non intendiamo però fermare il processo in atto soltanto perché il Comune non ritiene di formalizzare una precisa qualifica urbanistica dell’area. Non possiamo più aspettare: la Città non capirebbe questo ulteriore ritardo.”

Siamo in attesa che ci vengano consegnate le proposte del masterprogram e del masterplan, frutto anche delle audizioni fatte con i rappresentanti delle istituzioni pubbliche, delle forze economiche, sociali, culturali, scientifiche e civiche del territorio che sono state chiamate a dare il loro contributo di proposte. Dopo essere stato vagliato dalla Fondazione, il lavoro dei progettisti verrà offerto come proposta alla città con la quale si intende intraprendere un percorso di co-progettazione che coinvolga tutti i soggetti istituzionali, sociali ed i cittadini interessati così come avviene per gli strumenti urbanistici di gestione del territorio che prevedono apposite procedure e regole di partecipazione.

Per la finanziabilità e la sostenibilità a lungo termine della progettualità, Lab.Gov.City sta studiando proposte di partenariato pubblico-privato-sociale-civico che condivideremo in maniera trasparente con la città ed ovviamente in primis con l’Amministrazione comunale.

Infine, stiamo studiando soluzioni che nell’immediato consentano l’apertura in sicurezza di un percorso ben definito e protetto all’interno dell’area per la visita di scolaresche e gruppi di cittadini che ne fanno richiesta.